KG AUGENSTERN
KNOCKING ON HEAVEN’S DOOR
CURATED BY N38E13
29.03 > 14.04.2024
BOCS
CATANIA / N37E15
Kg Augenstern, duo artistico berlinese, ha trascorso due mesi nell’isola di Pantelleria, sviluppando una ricerca contingente al carattere vulcanico del suo territorio, il quale si esprime attraverso significativi campi elettromagnetici.
Kg Augenstern ha intrapreso, in diversi luoghi dell’isola, una ricerca incentrata sulla forza magnetica terrestre e sulle sue influenze. Con l’utilizzo di sensori ad alta sensibilità, realizzati appositamente, hanno misurato la radiazione elettromagnetica e indagato l’impatto su di essa dell’arte e delle pratiche rituali.
La mostra al BOCS di Catania presenta i risultati della ricerca in un’ installazione artistica visiva e sonora.
L’installazione artistica “knocking on heaven’s door” svela un altro mondo osservato dal buco della serratura di una porta che segna il passaggio tra la vita e la morte. Sprovvisti della chiave possiamo solo sbirciare e bussare, incidendo su di essa i segni delle nostre intuizioni.
Ci si inoltra in una visione in penombra, in una distorsione visiva di incontro tra il buio e la luce. Una contingenza di due opposti nello stato di penombra, di coesistenza continua di vita e di morte.
Un magnete è costituito necessariamente da un polo nord e un polo sud, due cariche opposte. Anche se dividessimo ripetutamente il magnete, in ogni singola parte spezzata persisterebbero simultaneamente le due cariche opposte.
Esistiamo in un campo magnetico, e ogni cosa è elettromagnetica. Noi siamo fatti di particelle tenute insieme da forze elettriche. Cariche elettriche in movimento che producono effetti magnetici. Il risultato è l’elettromagnetismo di tutta la materia esistente, che sia visibile o no.
L’energia non può essere né creata né distrutta. Può solo essere trasformata in altre forme di energia. Ed è possibile generare una carica elettrica positiva solo se generiamo una carica elettrica negativa, e viceversa.
Non è possibile interrompere il campo magnetico. Ma è ipotizzabile un’inversione di magnetismo, come è accaduto alla terra migliaia di anni fa, e come si pensa accadrà in futuro. Ed è stata proprio una pietra di origine vulcanica a svelare l’inversione di polarità registrata nella solidificazione del magma.
Kg Augenstern esplora il territorio dell’isola senza alcuna predeterminazione narrativa. Congiunge il visibile e l’invisibile, misurando la radiazione e la distorsione elettromagnetica dei luoghi. Si tratta di una misurazione sensibile volta a captare forze sottili della natura all’interno dei campi elettromagnetici. In tale processo si innestano il rito e l’arte come possibilità estreme dell’essere, in grado di svelare le forze invisibili oscurate dalla luce. La luce visibile è solo una delle manifestazione dello spettro elettromagnetico.
“Knocking on heaven’s door” è un’installazione corale. Un’unica narrazione che si esprime attraverso un insieme di opere.
In “Black Diamond” e in “Cloud 9″ viene data forma visiva e compositiva ai luoghi esplorati. Nella prima nove pietre corrispondono ai luoghi esplorati. Sono pietre che contengono ossidiana, vetro vulcanico, la cui formazione è dovuta al rapidissimo raffreddamento della lava. L’ossidiana è stato definita in passato oro nero, per le sue straordinarie caratteristiche ed il suo utilizzo. La sua componente vitrea la rende particolarmente tagliente e riflettente. Viene anche nominata specchio nero. Al suo interno conserva il magnetismo passato, risalente alla sua solidificazione, e sedimenta il magnetismo recente e attuale. Sono posizionate e unite da segni di calce rivelano una struttura. Una interconnessione, casuale o divina, definita da una narrazione disorientata. La composizione corrisponde ad una mappatura geomantica, arte divinatoria che congiunge punti senza ordine. Una costellazione gravitazionale, impone peso e massa, in una tensione elettromagnetica tracciata visivamente dalle linee bianche di convergenza, che conducono a geometrie e simbolismi.
“Cloud 9” rappresenta uno scostamento rispetto al campo gravitazionale di Black Diamond. Le pietre adesso sono nuvole. Più leggere dell’aria che le circonda, galleggiano e sostano sul campo elettromagnetico. Si formano per evaporazione delle molecole d’acqua dalla superficie terrestre, e si condensano in cariche elettriche positive e negative. Sono fogli di carta su si distribuiscono, in modo casuale, gocce di vino passito. Come le gocce d’acqua che si formano nelle nuvole, prima di superare il peso dell’aria, sospese e in tensione tra il cielo e la terra. Sono poste sulla punta sottile e sensibile dei Tentacles, dispositivi allungabili in fibra di vetro, che generano un movimento lento e continuo, e a volte impercettibile. Collega i campi elettromagnetici, generando ad ogni sottile movimento cerchi sonori impercettibili.
I dati presenti nelle descrizioni dei luoghi mostrano le misurazioni della radiazione elettromagnetica e della sua distorsione, e l’impatto su di esse delle pratiche meditative e rituali.
In “Heaven’s doors – Sketch” viene rappresentato il negativo delle quattro tombe bizantine. Sono forma dell’oscurità, nere come se fossero osservate dall’interno di quel vuoto che sembra sospendere le forze magnetiche in attesa di un’inversione di polarità. Spettri che conducono dalla penombra all’oscurità, dove si rivela una luce nuova dello spettro elettromagnetico.
Al di là del muro, “Heaven’s doors”. Quattro porte antiche utilizzate per coprire le tombe sprovviste di copertura. Vi sono incisi segni percepiti nell’oscurità. Una combinazione bussa alla porta, nella ricerca di una luce informe.
In “Magnetic winds” viene decodificato, in immagine in movimento, il passaggio delle persone sul campo elettromagnetico. La proiezione rivela l’insieme di particelle interconnesse. Un vento magnetico genera correnti elettriche. Un’insolita danza ci rende protagonisti.
I suoni di “Gravefield sounds” rendono percepibili le distorsioni elettromagnetiche. Il suono è un’oscillazione, un altro movimento nello spazio. È un onda, molto più lenta della luce, che trasmette il proprio movimento alle particelle adiacenti, che oscillano trasmettendo il movimento alle altre particelle vicine e queste a loro volta ad altre ancora.
In “The hermit’s cave”, in una nicchia del BOCS viene riprodotta una caverna utilizzata in passato da monaci bizantini. Viene posta al suo ingresso una porta antica pantesca, e al suo interno un altare espone una scultura, “Sceccu”. Il suo interno è visibile dalle fessure della porta. Svela la potenza del rito e dell’arte, capace di far intravedere, in una sospensione di forze, la realtà che si specchia altrove. All’interno una testa d’asino ricoperto di diamanti neri, pietre di ossidiana. Un insieme di specchi neri, carichi di magnetismo, si cicatrizzano sul teschio dell’asino, come il magma che diviene pietra. Una carica ed una potenza, visiva ed estetica, tale da far intravedere nel rito e nell’arte una possibilità estrema.
Siamo dentro una continuità di vita e morte, l’una si riflette nell’altra. La vita si riflette su uno specchio nero, mentre la morte la osserva.
La morte incombe sull’essere nella sua totalità ontologica, la morte è metafisica. Possibilità estrema dell’uomo, la morte si rivela in uno stato di angoscia, in una penombra priva di paure, come comprensione originaria, apertura di un’intuizione immanente al vero poter essere.
Siamo completati nella nostra essenza dalla consapevolezza del costante incombere della fine delle nostre possibilità, dissipate nella possibilità estrema della morte che bussa alle porte del paradiso.
Ennio Pellicanò – N38E13
ENG
Kg Augenstern, an artist duo from Berlin spent two months on the island of Pantelleria developing a research related to the volcanic character of its territory which is expressed through significant electromagnetic fields. This research took place in various places on the island. With the use of highly sensitive sensors, specially made for this purpos Kg Augenstern measured electromagnetic radiation and investigated the impact of art and ritual practices on it.The exhibition at the BOCS in Catania presents the results of this research in the form of an audivisual artistic installation.
The installation “Knocking on heaven’s door” reveals a different world observed from the keyhole of a door that marks the passage between life and death. Without the key we can only peek and knock, engraving the signs of our intuitions in it. We enter a dim vision, a visual distortion of a meeting between darkness and light. A contingency of two opposites in the state of penumbra, of continuous coexistence of life and death.
A magnet necessarily consists of a north pole and a south pole, two opposite charges. Even if we repeatedly split the magnet, the two opposite charges would simultaneously persist in each single broken part. We exist in a magnetic field and everything is electromagnetic. We are made of particles held together by electrical forces. Moving electric charges that produce magnetic effects. The result is the electromagnetism of all existing matter, whether visible or not. Energy can neither be created nor destroyed. It can only be transformed into other forms of energy. And it is only possible to generate a positive electric charge if we generate a negative electric charge and vice versa. It is not possible to interrupt the magnetic field. But a reversal of magnetism is conceivable, as it happened to the earth thousands of years ago, and as it is previewed to happen in the future. And it was precisely a stone of volcanic origin that revealed the polarity inversion of the past, engraved and registered during the solidification of the magma.
The exposition at BOCS is a choral installation. A single narrative that is expressed through a set of works.
In “Black Diamond” and “Cloud 9″, visual and compositional form is given to the places explored. The first work shows nine stones corresponding to the places explored. They are stones that contain obsidian, volcanic glass, which is formed during the very rapid cooling of the lava. Obsidian was defined in the past as black gold, due to its extraordinary characteristics and its use. Its vitreous component makes it particularly sharp and reflective. It is also called black mirror. It preserves the past magnetism, dating back to its solidification and sediments the recent and current magnetism. Positioned and joined by lines of chalk powder the stones reveal a structure. An interconnection, casual or divine, defined by a disoriented narrative. The composition corresponds to a geomantic mapping, a divinatory art that connects points without order. A gravitational constellation imposes weight and mass in an electromagnetic tension, visually traced by the white lines of convergence which lead to geometries and symbolisms.
“Cloud 9” represents a deviation from Black Diamond’s gravitational field. The stones are now clouds. Lighter than the air around them, they float and rest on the electromagnetic field. They are formed by evaporation of water molecules from the earth’s surface, and condense into positive and negative electrical charges. They are sheets of paper on which drops of passito wine are distributed seemingly randomly. Like the drops of water that form in the clouds, before overcoming the weight of the air, suspended and in tension between the sky and the earth.They are placed on the thin and sensitive tip of the Tentacles, extendable fiberglass devices, which generate a slow and continuous, and sometimes imperceptible, movement. Cloud 9 connects electromagnetic fields, generating imperceptible circles of sound with every subtle movement.The data presented in the descriptions of the places show the intensity of electromagnetic radiation and its distortion and the impact that meditative and ritual practices have on it.
In “Heaven’s doors – Sketch” the negative form of four open Byzantine stone tombs is represented. They are a kind of darkness, black as if they were observed from inside that void that seems to suspend magnetic forces waiting for a reversal of polarity. Spectrums that lead from twilight to darkness where a new light of the electromagnetic spectrum will be revealed.
Behind the wall: “Heaven’s doors”. Kg Augenstern used four ancient doors to cover tombs stripped of their lids in the past. Signs are engraved, perceived in the darkness. A combination of signs knocks on each door in search of the uncreated light.
In “Magnetic winds”, the influence of visitors passing by on the magnetic field is decoded in a moving image. The projection on a fifth door reveals the set of interconnected particles. A magnetic wind generates electric currents. An unusual dance makes us protagonists.
“Gravefield sounds” make electromagnetic distortions perceptible. The sound is an oscillation, another movement in space. It is a wave, much slower than light, which transmits its movement to adjacent particle which oscillate, transmitting movement to other nearby particles and these in turn to still others.
In “The hermit’s cave”, a cave used in the past by Byzantine monks hermits is reproduced in a niche of the BOCS. An ancient Pantelleria door is placed at its entrance, and inside an altar displays a sculpture, “Sceccu”. Its interior is visible through cracks in the door. It reveals the power of ritual and art, capable of giving a glimpse of a reality that is reflected elsewhere in a suspension of forces,
Inside is “Sceccu”, a donkey’s skull covered with black diamonds, obsidian stones. A set of black mirrors, full of magnetism, healing the donkey’s skull, like magma that becomes stone. A charge and power, visual and aesthetic, such as to reveal an extreme possibility in ritual and art.
We are within a continuity of life and death, one is reflected in the other. Life is reflected in a black mirror, while death observes it. Death looms over being in its ontological totality, death is metaphysical. As man’s extreme possibility, death reveals itself in a state of anguish, in a twilight devoid of fears, as an original understanding, the opening of an intuition immanent to true being. We are completed in our essence by the awareness of the constant looming of the end of our possibilities, dissipated in the extreme possibility of death knocking on the doors of paradise.
Ennio Pellicanò – N38E13